Il cibo: identità del territorio

di Giulia Garau.

La prima parte del progetto “Slow School: Cibo, territorio, identità” ha avuto luogo il 4 maggio con un importante convegno che ci ha permesso di riflettere sulle diverse realtà che compongono l’universo enogastronomico. Abbiamo incontrato Slow Food che è un’associazione nata dalla necessità di superare l’aspetto esteriore di ciò che mangiamo, di provare a guardare prima le origini dell’alimento. Il loro motto è “Buono, pulito, giusto”. Ora Slow Food raggiunge 25.000 soci in Italia e più di 100.000 nel mondo. Come ci ha detto il Dott. Montebello, il “buono” ha un valore relativo legato al territorio, infatti: tutto parte dalla conoscenza profonda del territorio.

Ci è stata, poi, raccontata la storia della porchetta e del cicotto quasi perso nei ricordi, quando fare la porchetta era come un’arte, un lavoro che iniziava il mercoledì, durava una settimana e ricominciava il mercoledì della settimana successiva. Fin qui l’intervento del signor Natalizi, che ci ospiterà nei giorni seguenti e ci farà vedere “da vicino” la lavorazione della porchetta.

A questo punto, la parola è passata all’ingegner Luciano Cesarini, proprietario della “Cantina Signae”. Nella sua cantina si usano tecnologie avanzatissime e meno chimica possibile. Ci ha dato il consiglio di interpretare l’Umbria attraverso il passato, ma anche di proiettarci verso il futuro: la soluzione dei problemi di un territorio è lo studio del territorio stesso.

La Roveja di Civita di Cascia: dalla scomparsa a presidio Slow Food”: questo è stato l’intervento della signora Silvana Crespi, titolare dell’azienda agricola “De Carolis Adelino”. Silvana è una signora di Civita di Cascia che ha riscoperto, quasi per caso, nella cantina del suocero, i semini di Roveja in un barattolino di vetro. Come ha detto, adesso sta a noi addetti del settore farla conoscere, proponendola nei piatti: il produttore, senza consumatore, non ha senso.

Verso la fine del convegno, ha preso la parola anche la vicesindaco di Gualdo Cattaneo, Elisa Benvenuta.

Dopo tanti interventi teorici sui prodotti, la prima giornata di “Cibo, territorio, identità” si è concluso degnamente con la degustazione di vari piatti preparati dai ragazzi del 2°E e del 3°C, rispettivamente guidati dalle professoresse Roberta Bizzaglia e Stefania Chiocci, il tutto accompagnato dai vini della Cantina Signae

 

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