IL MONDO CHE NON C’E’

di Paolo Ciri.

Ben tre giorni di lavori, a Spoleto, per di scutere del diritto di accesso e partecipazione dei detenuti alla vita culturale della comunità. Dal 7 al 9 luglio, presso la Casa di Reclusione di Maiano e alla Biblioteca Comunale di Palazzo Mauri gli esperti del settore hanno dibattuto questo tema nell’mabito della settima giornata nazionale del “mondo che non c’è”.

Abbiamo partcipato anche noi,  dato che siamo portatori di cultura all’interno della Casa di Reclusione, ove da tempo abbiamo una sezione e cinque classi.

La nostra Dirigente, Professoressa Roberta Galassi, ha innanzitutto elogiato il CESP per la sistematicità di un appuntamento annuale che, con la sua ricorsività, indica la sistematicità di un’attenzione, verso i temi della scuola in casa di detenzione, che non ammette discontinuità o cedimenti e che, per tale ragione, può proiettarsi verso gli obiettivi prefissati.

La DS ha quindi presentato un’ampia panoramica della storia e del presente della sezione di Istituto Alberghiero presente nella Casa di Reclusione di Maiano, un indirizzo fondato nel 2011/2012, sulla base di più considerazioni: la presenza di una significativa attività di cucina e ristorazione in carcere; l’attrattività di un corso immediatamente spendibile per un ingresso qualificato nel mondo del lavoro; e, più in generale, il desiderio di scuola che, come costante, è testimoniata dai detenuti; la scommessa della fondazione è stata immediatamente premiata da un tasso di frequenza altissimo – pressoché pari al 95% – che ha potuto fare forza su un ulteriore fattore di attrattività del corso, ovvero la capacità del cibo, delle preparazioni, degli alimenti, di porsi come oggetto mediatore di memoria, di identità, di multiculturalità e intercultura, fattore linguistico capace di disegnare identità e sistemi socio-familiari a volte più potenti di un testo verbale.

Dal 2015 il corso si è spostato nel circuito dell’Alta Sicurezza e, grazie al supporto determinante dell’USR Umbria e, ovviamente, dell’Amministrazione penitenziaria, ha proseguito fiorente il proprio percorso; la presenza di una Fiduciaria stabile ed esperta, di scuola in carcere e di dinamiche interistituzionali, la Prof.ssa Maria Pascale, la presenza di gruppo di Docenti formati, dotati di significative competenze, professionali, personali e interpersonali, che insegnano in Casa di Reclusione per scelta, ha sostenuto il perdurante successo dei corsi, che si è mantenuto tale anche nel difficilissimo periodo dell’emergenza sanitaria, periodo complesso durante il quale, però, si è molto lavorato: sulla ricerca-azione didattica, sul cablaggio e ristrutturazione delle aule e sull’arricchimento delle dotazioni strumentali.

Ad oggi due ulteriori risultati si aggiungono: la stipula della Convenzione con CPIA di Perugia 1, che consente, tra le altre cose, di mettere a disposizione degli Studenti il Patto formativo – un documento che raccoglie le esperienze formali, non formali e informali svolte dagli Studenti – nonché le conoscenze e competenze acquisite e la stipula della prima Convenzione che consentirà agli Studenti detenuti del Triennio di svolgere il PCTO.

A tutto ciò si aggiunge infine la differenziazione e ricchezza della progettualità, con l’impego di fondi europei, che fa del corso di Istituto Alberghiero in Casa di Reclusione di Maiano un indirizzo del tutto pari, per ricchezza ed efficacia, ai corsi esterni.

ENTI COINVOLTI:
CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica
Università Roma Tre
CNUPP Conferenza Nazionale Universitaria Poli Penitenziari
Salone Internazionale del Libro
Cassa delle Ammende

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