La canapa nel piatto

a cura della classe IV C enog.

Nei giorni scorsi, abbiamo organizzato un evento facente parte del progetto: “Racconta il Tuo Museo 2.0”. È un progetto che mira a far conoscere, attraverso l’interesse dei giovani, delle realtà alle quali non tutti purtroppo hanno mai prestato la dovuta attenzione. É iniziato tutto da quella che doveva essere solo una visita al Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco, che si é poi trasformata nella nascita di una collaborazione tra la nostra classe e gli operatori del museo stesso. Questa partnership consisteva nel valorizzare il museo, attraverso canali informatici, sfruttando le potenzialità e i materiali derivati dalla tematica principale del museo: la Canapa. In qualità di studenti dell’Istituto Alberghiero ci siamo sentiti in dovere di utilizzare questi materiali in ambito culinario, secondo le nostre capacità e conoscenze. Dopo aver preso coscienza del possibile utilizzo dei derivati della canapa in cucina, insieme ai collaboratori, abbiamo realizzato un evento in occasione della riapertura del Museo della Canapa, prima in ristrutturazione. In particolare ci siamo occupati di preparare un buffet concentrato sull’utilizzo della farina e dei semi decorticati di canapa. All’evento hanno partecipato varie personalità, tra cui il sindaco di Sant’Anatolia di Narco e alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine. Agli ospiti abbiamo servito un menù composto da: Cestino di fillo, Insalatina di farro di Monteleone e Maionese alla Pasta di Semi di Canapa; Muffin mignon alla Cipolla Rossa di Cannara, con prosciutto Norcino Affumicato; Quiche alle Zucchine e Zafferano di Sant’Anatolia su Pate Brisée di Canapa; Pizzette Vegetariane assortite di Pasta sfogliata da farina di Canapa; Gnocchetti Taragni di Grano Saraceno e Canapa con Pesto dei suoi semi e Basilico. Il tutto accompagnato da Spumante Prosecco e Virgin Colada al “Latte” di Canapa. Tutto ciò é stato possibile anche grazie alla collaborazione dei nostri professori, la prof.ssa Simona Del Bello  e i prof. Nicola Passerini e Paolo Diotallevi, oltre alla responsabile del Museo Glenda Giampaoli. In conclusione, possiamo dire di esserci divertiti, avendo la consapevolezza di aver ampliato il nostro bagaglio culturale attraverso la conoscenza di un materiale da poco riscoperto, che ci sarà utile nel nostro futuro.

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