di Maria Luisa Quarsiti e Paolo Ciri.
Sabato mattina al (meraviglioso) Palazzo Mauri, il convegno organizzato dal Lions Club di Spoleto ha esaminato, con relatori di altissimo livello, le opportunità che possono scaturire dal tragico terremoto del 2016, in particolare attraverso la salvaguardia ed il recupero dei beni culturali.
L’Alberghiero De Carolis è stata la unica scuola presente, con la classe 2° servizi commerciali, accompagnata dalle professoresse Maria Luisa Quarsiti, Nilia Ercolani e Sandra Paggi.
Dalla giornata è giunto l’invito, ai giovani, a prendere coscienza del patrimonio artistico, della ricchezza italiana unica al mondo.
E’ emersa anche una chiara indicazione sulle professionalità su cui i giovani possono puntare: restauro, recupero presso le scuole di eccellenza italiane (ad esempio “L’Opificio delle pietre dure” o la “Scuola del restauro dei libri”, che però, al momento, è a rischio chiusura). Inoltre si può pensare alla manutenzione preventiva, al fine di eliminare qualsiasi elemento che possa rovinare oggetti d’arte.
E’ importante far capire ai giovani (e non solo) che per lavorare nel settore e nello specifico in archivio, occorre una preparazione accurata, specifica e a livello universitario.
L’archivio non è da intendersi, a volte accade, come il dimenticatoio, anzi è un luogo vivo dove deve esser possibile reperire risorse, dove mantenerle per uso futuro, dove catalogare attentamente proprio perché non cadano nell’oblio.
Sul tema abbiamo chiesto una sintesi anche ad una delle studentesse partecipanti,. Natalia Miano.
“Sabato 12 maggio, noi ragazzi del 2° commerciale, alle 9:20 siamo andati in biblioteca per assistere ad una conferenza sulle opportunità di lavoro che nascono per i giovani a causa del terremoto. A presentare la conferenza era il Lions club, ovvero un’ associazione umanitaria che si impegna nel volontariato presso le comunità che porta aiuto, pianificazione e sostegno.
Ci hanno raccontato che hanno, nel mondo, oltre 1,35 milioni di soci. In questi periodi, specialmente dal 2016, si occupano di ricoverare le opere d’arte sotterrate nelle macerie di edifici, causate dal terremoto.
Mentre ci parlavano di quello che fanno, riuscivo a vedere la passione e la voglia di aiutare l’Italia a proteggere il proprio patrimonio, brillare nei loro occhi.
Trovo quello che fanno incredibile, e meraviglioso, e spero che ci saranno ancora più volontari disposti a fare lo stesso unendosi a loro e lottare per le persone in difficoltà, per il patrimonio storico artistico e per fare dell’Italia un paese spettacolare.”