di Giulio Cavadini.
Due lunedì all’insegna di ‘master class’, ovvero un’esperienza didattica interattiva che prevede, in alternativa al normale svolgimento delle attività di laboratorio, una competizione a scopo formativo tra alunni delle classi III C enogastronomia e III B Sala, con i professori Bianchini e Maestrini.
L’intento del progetto è di verificare come, con un limite di 20 minuti e un budget economico limitato, i ragazzi del III anno riescano a creare un piatto che rimane segreto fino all’inizio della prova, a cui devono anche trovare un vino da abbinare e per questo la collaborazione tra studenti di sala e cucina, all’interno del gruppo, è essenziale .
Dopo essersi riuniti davanti al supermercato Tigre, i ragazzi sono stati divisi in gruppi da sei (tre per la cucina e tre per la sala) ed è stato comunicato loro il tema della prova che, nel primo lunedì prevedeva un antipasto in cui fosse presente un prodotto ittico mentre, la seconda volta, un primo piatto a base di pasta ripiena e verdura di stagione. In entrambi i casi, comunque, era specificatamente richiesta la presenza di almeno un prodotto tipico della regione Umbria.
Ogni gruppo, per prima cosa, si è confrontato sulla ricetta da effettuare e di conseguenza sulla scelta adatta del vino, dopodiché gli alunni hanno raggiunto i laboratori dove hanno realizzato la propria ricetta, che dopo essere stata impiattata, è stata spiegata ai ‘giudici’.
Dal punto di vista formativo è stato molto utile prendere parte a questa lezione sul campo, in quanto ci ha proiettati nel futuro dove, oltre al lavoro di squadra, sarà fondamentale l’intesa tra sala e cucina.
I gruppi hanno tutti lavorato per ideare e realizzare ricette originali che sono state elogiate e valutate per migliorarle.
Mettersi alla prova è stato importante sia per testare le proprie abilità di adattarsi a situazioni differenti sia per comprendere quanto la collaborazione, nella scuola come nel lavoro, sia fondamentale per lavorare bene e realizzare ricette di successo.