Meglio non azzardare.

“Noi facciamo il nostro gioco”; questo è lo slogan del convegno a cui, il 14 aprile, alcune classi dell’Ipssart “G. De Carolis” insieme a quelle di altri istituti superiori di Spoleto, hanno partecipato. L’incontro, tenuto da un fisico e un matematico torinesi, ha come obiettivo quello di far conoscere ai giovani- e non solo- il problema del gioco d’azzardo, usando come strumento per dimostrare l’improbabilità delle vincite la materia che più di tutte terrorizza gli studenti: la matematica. Il convegno si è aperto con l’esposizione di alcuni grafici, che mostravano l’aumento di euro spesi dagli italiani in videopoker, gratta e vinci e slot machines; dalla teoria si è presto passati alla pratica, simulando una giocata al “Win for life”. A ogni studente è stata data una cartella, sulla quale segnare i dieci numeri da giocare; ognuno ha potuto constatare quanto sia improbabile vincere, nonostante l’apparenza della vittoria facile e immediata. L’incontro non si è limitato a questo; i due giovani  hanno fatto capire agli studenti l’importanza dello studio della probabilità- e i frequenti errori commessi nei suoi calcoli, fino a proporre una classifica delle cose più improbabili: e vincere al gioco d’azzardo si trova al primo posto. Ipoteticamente, nemmeno giocando con costanza dalla preistoria ad oggi si avrebbe la sicurezza di una vittoria.

 E allora, dopo aver assistito a questo convegno, le nuove generazioni dovrebbero  cercare di bloccare questa “macchina mangiasoldi”, che, non solo è causa della perdita di denaro da parte di intere famiglie, ma, a lungo andare, provoca anche una dipendenza, uno smarrimento di serenità. Nei bar le slot machines attirano ogni giorno un sacco di persone, di ogni età, che si trattengono ipnotizzati davanti ad esse, aspettando, invano, una vincita che cambierà la loro vita e trascurando tutto il resto. Recentemente un bar spoletino ha deciso di togliere finalmente questa fonte di guadagno “sporco” dal locale; si spera che sia un esempio per molti altri, anche perché, un bar senza slot machines ha più spazio per le persone.

I commenti sono chiusi.