Sulle orme di TOBAGI

Sulle orme di Walter Tobagi

Il 3 giugno alle 15,30, presso Palazzo Mauri, si svolgerà la fase finale del progetto Walter Tobagi, promosso dal Comune e dall’associazione Amici di Spoleto. Saranno presenti anche gli apprendisti giornalisti del nostro Istituto, che, nonostante alcune peripezie legate agli impegni didattici e professionali, hanno formato una redazione che ha dato alle stampe “Notizie dall’Alberghiero”. Alcuni temi affrontati? Un reportage sullo stato di non avanzamento dei lavori nell’ala più antica del complesso di san Paolo, un sondaggio sui politici spoletini a tavola, consigli alimentari e le esperienze più significative dell’anno scolastico. Coordinati pazientemente da Antonella Manni, i nostri studenti, insieme ai coetani del Pontano Sansi e dell’Alessandro Volta, hanno incontrato giornalisti professionisti, hanno discusso sul ruolo e la funzione di questo mestiere, ma hanno avuto anche l’opportunità di conoscere un giornalista che ha fatto della libertà di stampa, dell’impegno nell’affrontare i temi più scottanti dell’Italia degli anni di piombo una sua bandiera, tanto da essere ucciso 30 anni fa a Milano. Walter Tobagi, attraverso le parole di colleghi e della figlia, in un momento nel quale, anche nell’informazione, sembra prevalere l’interesse economico, l’individualismo e l’insulto gratuito, ha dato una lezione di serietà, coraggio, coerenza, onestà e di questi tempi non è poco! Buona lettura.

Prof.ssa Emanuela Valentini Albanelli

 

RICORDANDO TOBAGI

Mercoledì 19 Maggio si è tenuto un incontro presso il palazzo Ancaiani in Piazza della Libertà in memoria del giornalista Walter Tobagi, a cui hanno partecipato i ragazzi dello scientifico di Spoleto e i ragazzi dell’ IPSSART “G. De Carolis”, che hanno dato il loro contributo alla redazione del giornalino per il progetto rivolto alle scuole e intitolato al giornalista spoletino. Lo scopo dell’incontro era quello di conoscere la figura di Walter Tobagi, uno dei giornalisti in prima linea durante gli anni del terrorismo in Italia (anni ‘70-’80) assassinato il  28 Maggio 1980 dalle Brigate rosse perché ritenuto scomodo per i loro fini. Dopo un breve dibattito su ciò che ha rappresentato e sulla sua idea di giornalista, ci è stato mostrato un video di “Rai Educational” che ripercorreva alcuni passi fondamentali della sua vita come la sua nascita in un paesino a sette chilometri da Spoleto, il suo trasferimento a Milano, la sua iscrizione al liceo Parini e la sua collaborazione con la “Zanzara”, ovvero lo storico giornale del liceo in questione, fino ad arrivare al “Corriere della Sera”, dove cominciò a scrivere, dalla cronaca, all’economia, alla politica, e infine alla sua morte avvenuta per mano di tre persone collegate ad una delle più importanti organizzazioni terroristiche del tempo.
Il video mostrava immagini della sua vita ma anche della sua morte e raccoglieva le testimonianze di alcune persone, come sua figlia Benedetta Tobagi, che gli furono molto vicine e ancora, a distanza di trent’anni dalla sua scomparsa, non riuscivano a spiegarsi il motivo della sua morte. Walter Tobagi rappresenta un modello non solo di giornalista ma anche di persona a cui ispirasi, perché non si curò delle minacce sia scritte che telefoniche che gli furono recapitate, ma continuò a scrivere delle cose che accadevano in Italia, soprattutto in campo politico, dicendo che “bisogna scoprire per riuscire a capire” ciò che succede intorno a noi. La sua figura è stata commentata da tre giornalisti che gli furono molto vicini anche nella vita privata. Il dibattito è stato moderato dalla giornalista Antonella Manni che, durante l’anno scolastico, si è occupata dell’organizzazione del progetto. Il dibattito che è seguito al video si è concentrato non tanto sulla persona di Walter Tobagi, ma sulla sua appartenenza alla sfera politica di centro-sinistra e quindi rievocando il clima politico degli anni di piombo. Una cosa che ha particolarmente colpito i ragazzi è stata una frase detta da un giornalista lì presente: “noi non siamo né eroi né martiri, siamo gente comune con una famiglia e un lavoro. Noi non serviamo un partito, noi serviamo la patria!”.

Claudia Rampazzo, V Ristorazione

 

PERCHÉ TOBAGI: L’ITALIA E L’INFORMAZIONE”.

Alla giornata dedicata a Walter Tobagi, organizzata per il 19 maggio dal Comune di Spoleto, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Walter Tobagi”, in ricordo del giornalista  a 30 anni dal suo assassinio, avvenuto a Milano il 28 maggio 1980 per mano della Brigata “XXVIII marzo”, parteciperanno anche cinque dei ragazzi della nostra scuola che hanno seguito il corso e realizzato il giornale che verrà presentata i primi di giugno.

Alle 10 a Palazzo Ancaiani è in programma “Walter Tobagi spiegato ai ragazzi”, un incontro con gli studenti degli istituti superiori di Spoleto che stanno partecipando alla V edizione del Corso Propedeutico di Giornalismo, intitolato proprio a Walter Tobagi, che avranno l’opportunità di conoscere direttamente da Franco Abruzzo (giornalista e fondatore con Walter Tobagi e Massimo Fini della corrente sindacale “Stampa Democratica”) e da Antonio Ferrari (inviato speciale ed editorialista del “Corriere della Sera”) la figura di Tobagi sia per quanto riguarda l’attività giornalistica, sia rispetto al suo impegno nel mondo del sindacato.

Nel corso dell’incontro, moderato dalla giornalista Antonella Manni, coordinatrice del Corso Propedeutico di Giornalismo, sarà proiettato il filmato “Perché Tobagi”, l’inchiesta giornalistica firmata da Giovanni Minoli (La Storia Siamo Noi) che per primo dedicò uno spazio televisivo alla vicenda Tobagi in anni in cui  sembrava si volesse rimuoverla.

La proiezione dell’inchiesta giornalistica RAI aprirà anche il secondo appuntamento “Perché Tobagi: l’Italia e l’informazione” (orario di inizio previsto alle ore 17.30) e sarà seguita dall’intervento di Piero Corsini, responsabile editoriale della trasmissione RAI “La Storia Siamo Noi”, che illustrerà nel dettaglio il lavoro di inchiesta svolto dalla redazione e parteciperà al dibattito insieme al Direttore de “La Nazione” Giuseppe Mascambruno, Franco Abruzzo e Antonio Ferrari.

Prof.ssa Emanuela Valentini Albanelli

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