Quali prospettive per una scuola sempre più integrata?”, questo il tema della Conferenza finale del progetto “Empower”, che si svolgerà nella nostra scuola il 18 settembre, con relazioni e dibattiti che prenderanno l’intera giornata, a parte la pausa caffè e il pranzo, approntati peraltro dai nostri alunni, che avranno così l’ occasione di effettuare anche una esercitazione speciale.
Empower, acronimo di European Melting POt WidE Range, semplificando al massimo, è un progetto europeo finalizzato all’integrazione e all’inclusione degli studenti stranieri figli di immigrati nelle scuole dei paesi di destinazione. Iniziato due anni fa, ha coinvolto Grecia, Austria e Italia e per il nostro paese due scuole: l’Istituto professionale “Casagrande” di Terni e l’Istituto professionale alberghiero “De Carolis” di Spoleto, che si sono occupati rispettivamente degli studenti stranieri “in entrata”, ossia all’inizio del loro percorso scolastico, e di quelli in uscita, ovvero alle soglie della qualifica o del diploma. Così nella nostra scuola il progetto, coordinato dai professori Enrica Quintili e Claudio Garofoli, ha riguardato gli studenti stranieri iscritti alle classi terminali, terze e quinte, con interventi mirati alla didattica, per superare i problemi di apprendimento e di inclusione sociale, ma anche ai servizi di contesto relativi all’accoglienza, all’orientamento scolastico e a quello nel mondo del lavoro. Obiettivo di Empower il miglioramento della qualità del sistema scolastico nel suo insieme e quindi anche degli studenti autoctoni, pur partendo dai bisogni specifici e concreti degli studenti stranieri.
L’immigrazione e la scuola, la gestione degli studenti stranieri nei casi italiano, austriaco e greco, la valutazione delle esperienze realizzate: questi alcuni degli argomenti oggetto dei lavori della conferenza, che si svolgerà nell’aula magna della nostra scuola con inizio alle 9 e 30 e che proseguirà nel pomeriggio con un forum su “Immigrazione: esperienze a confronto”.
Oltre al programma della conferenza, ci è sembrato opportuno pubblicare qui, per entrare nel vivo dei problemi dell’integrazione scolastica, alcuni racconti fatti dai diretti interessati, gli alunni stranieri, figli di immigrati, che frequentano la nostra scuola. Una scuola, la nostra, aperta al mondo, con i suoi circa 630 studenti, provenienti solo in parte dalla città e dalla regione; con 260 alunni ospitati nel convitto interno e in quello Inpdap (ma c’è una lista d’attesa, poiché i posti disponibili non bastano a soddisfare le richieste); con una componente di studenti stranieri vicina al 10%.
La prima volta che ho visto la neve…
Perché in fondo siamo tutti uguali…
Ero una bambina di sette anni…