Il 5 marzo, il 2B enogastronomia ha partecipato all’incontro “Una vita da Social”, accompagnato dal professor Ciri. I suggerimenti e gli avvertimenti dati, meritano sicuramente di essere diffusi tra tutti gli internauti.
di Paolo Ciri
Incontro col la Polizia di Stato per la campagna “Una vita da Social”
L’incontro con gli specialisti della Polizia Postale è avvenuto in due momenti, inizialmente all’interno del TIR attrezzato e posteggiato in Piazza Garibaldi, poi nei locali resi disponibili dalla Parrocchia, poiché il maltempo ha reso impossibile montare la struttura esterna al TIR.
Gli specialisti della Polizia Postale ci hanno illustrato in cosa consiste la “profilazione” (cioè la costruzione a fini commerciali di un profilo utente) e la commercializzazione dei dati immessi in rete: al momento della iscrizione firmiamo, con un “flag”, la cessione di dati, foto, filmati, che quindi possono essere legalmente utilizzati in qualunque modo, anche commerciale e pubblicitario.
Non significa che si debba rinunciare ai social, alle app, all’accesso ai siti (legali) di filmati e musica. Il consiglio, semplice ed efficace, è: mettere in rete la minor quantità di dati possibile. Il minimo indispensabile. Perché oggi non possiamo sapere come verranno utilizzati un domani. Illuminante l’esempio del “Caso Olanda”: ad inizio secolo vennero censite le religioni degli immigranti per poter assecondare le loro necessità cerimoniali e di sepoltura. Quarant’anni dopo i tedeschi, invasa i Paesi Bassi, ebbero già pronti gli elenchi degli ebrei da uccidere o deportare !
Essere avari di dati è “salutare” e non compromette affatto l’utilizzo del social o della app o del sito. Inoltre sui dispositivi portatili si può limitare l’accesso: per esempio negarlo alla rubrica, alle foto, al microfono oppure si può disattivare il GPS.
Siamo stati anche messi in guardia dai rischi del download illegale. Vi sono pesanti sanzioni : fino a 3.000 euro per ciascun film, ad esempio, e, per i software, fino al doppio del costo. A questo proposito, posto che l’obiettivo principale della Polizia Postale è il contrasto e la repressione alla pedopornografia, accade però che durante queste indagini siano scoperte acquisizioni illegali di opere cinematografiche o musicali protette dal diritto di autore. A quel punto l’indagine volge contro chi li mette a disposizione, ma necessariamente viene denunciato anche chi li ha scaricati illegalmente.
Un aspetto banale, ma sottovalutato, è quello della non cancellabilità dei dati, delle foto e dei filmati. Anche riuscendo ad eliminarli dal sito ove li abbiamo eventualmente caricati, nel frattempo saranno stati duplicati e diffusi, e saranno reperibili a tempo indeterminato.
Né può essere rassicurante la padronanza tecnica dei mezzi informatici. Non è questo il punto. Il punto è capire le conseguenze umane, sociali, etiche dell’utilizzo, non dominabili neppure dal più bravo degli hacker.
Molta attenzione va posta al “grooming”, all’adescamento !
Con foto e profili “fake” si possono acquisire immagini e dati compromettenti e poi ricattare la vittima. Situazioni di queste genere sono sfociate persino nel suicidio del soggetto perseguitato ! E qui siamo nel campo, noto, del cyberbullismo e dello stalking, fenomeni di rilevanza penale !
E’ stata richiamata la nostra attenzione anche sulla manipolazione delle notizie. Alcuni esempi ci hanno chiarito un concetto: la visibilità di internet, la sua “democraticità”, relativa al fatto che chiunque può inviare informazioni, non è affatto garanzia di verità.
Un bilancio: benché faticosa, soprattutto a causa del freddo, la mattinata è obiettivamente risultata proficua. Come docente, il nostro Istituto ha fatto una ottima figura, poichè la classe partecipante, la 2. B, ha dimostrato alta attenzione, comportamento ineccepibile ed ha proposto interventi e domande pertinenti.