Tra memoria e ricordo

di Emanuela Valentini Albanelli.

Il 27 gennaio e il 10 febbraio, la Repubblica Italiana ha istituito due giornate dedicate alla shoah, nel 2000 e alle foibe, nel 2004; come di consueto anche alle scuole arrivano inviti a partecipare a Conferenze, ma cosa lasciano nei ragazzi e soprattutto, quale il messaggio di questa edizione 2021, tutta online?

Ecco, in attesa del Giorno del Ricordo, la cronaca, le impressioni sul Giorno della memoria 2021, organizzata dall’Isuc, il 25 gennaio: I Giusti e i Salvati, alla cui realizzazione, l’Istituto De Carolis ha contribuito inviando 9 video fatti dai nostri studenti.

Quella di “Giusto tra le Nazioni”- dice Simone- è ben più di un’onorificenza, è il riconoscimento del senso di giustizia e della profonda amicizia che hanno mosso le azioni di uomini e donne pronti a rischiare la propria vita per salvaguardare quelle degli altri. I Giusti sono infatti coloro che, pur non ebrei, hanno agito in modo eroico, senza secondi fini, mettendo a repentaglio la propria vita pur di salvare anche solo un ebreo dal genocidio della Shoah. Le storie dei Giusti parlano di valori sinceri, di una volontà di non piegarsi ai dettami di un’autorità colpevole di atti criminali, come sottolinea Alberto Krachmalnicoff nel corso del suo intervento.
Alberto è figlio di ebrei salvati grazie al gesto eroico dei genitori di Teresa Faina che, con profonda umiltà,
ammette di aver quasi faticato, in un primo momento, a comprendere il riconoscimento attribuito ai genitori. Amicizia e affetto sincero avevano mosso le loro azioni, portandoli non solo a salvare la famiglia di Alberto, ma a coinvolgere tante altre persone in questa missione. Nelle parole di Alberto e Teresa è racchiuso il senso di questa giornata, la necessità cioè di ricordare quanto questo tassello della nostra storia abbia interessato anche il nostro territorio e abbia ancora molto da insegnarci. La storia non è “altro da noi”, la storia siamo noi e tutti coloro che hanno vissuto le loro vite nel nome di amicizia, integrità e giustizia.
La Giornata Della Memoria- dice Matteo– organizzata dall’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea ha trattato un tema che, a parer mio, ha offerto a noi ragazzi forti opportunità di conoscenza e di coscienza civile. La giornata vede protagonisti i tanti cittadini Umbri, che tra il 1943 e il 1944 difesero centinaia di Ebrei aiutandoli a nascondersi dai nazisti e dalle deportazioni nei campi di sterminio; salvandogli la vita.
Queste persone vengono ricordate con l’appellativo di “Giusti”. Cittadini non di origine Ebraica, che agendo in modo eroico e mettendo a rischio la loro vita, riuscirono a salvare migliaia di Ebrei dal genocidio nazista della SHOAH. IL 25 gennaio ha quindi avuto lo scopo di farci conoscere tutti questi eroi, che fino a qualche tempo
fa erano rimasti nell’ ombra. Giuseppina Biviglia, Luigi Brizzi, Gino Bartali, Trento Brizzi, Agostino Falchetti, Clementina Nartifagni, Aldo e Francesca Faina… questi sono solo alcuni dei nomi citati nei video realizzati dagli alunni delle diverse scuole Umbre, che hanno caratterizzato l’evento narrando le loro gesta.
“Il bene si fa ma non si dice” e “Certe medaglie si appendono all’anima e non al collo” come disse
Gino Bartali rappresentano in pieno il significato di questa giornata.
 Manuela: (….) La parte del convegno che mi è rimasta impressa, non è stata tanto quello detto dagli storici che sono cose risapute e abbastanza conosciute, bensì l’ultima parte nel quale l’Isuc ha mostrato tutti i video degli alunni. La cosa mi ha fatto molto riflettere e concludere  che, ad oggi, sembra quasi che noi giovani non diamo importanza a tutto ciò che riguarda la storia o avvenimenti che sembrano quasi non toccarci personalmente. Vedere tutte quelle decine di video,  ha suscitato in me speranza, speranza di vivere in un mondo in cui le ingiustizie che purtroppo sono esistite, esistono ed esisteranno, non restino ignote e ignorate, ma vengano ricordate, e tutto ciò che di positivo si può trovare in esse venga gratificato e non gettato in un dimenticatoio.
Uno dei momenti che più mi ha colpito dell’intera conferenza è stato quello in cui la signora Teresa Faina- dice Samuele- rievocando l’episodio che la vide, insieme ai suoi genitori, proteggere ebrei. Ha, con viva forza, sottolineato parole chiave che valgono sempre in qualsiasi contesto: Amicizia, Responsabilità, Ricordare.
Ivan: (….) sono stato particolarmente colpito dal ruolo di Armando Rocchi e della Chiesa, soprattutto ad Assisi, infatti i deportati nei campi di sterminio, in Umbria, furono davvero pochissimi si dice possa essere addirittura solo uno.
Dalla giornata della memoria, ho capito meglio quello che era il complesso clima in Italia.
La prossima settimana, con altri esperti, sfoglieremo un altra pagina di storia del XX secolo: il ricordo delle foibe, partecipando a due appuntamenti on line: martedì 9 “La storia di Norma Cossetto” (Isuc) e venerdì 12 Il dramma del Popolo dalmata: cos’è il Giorno del Ricordo” (Comune di Spoleto).

 

 

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