Sono passati pochi giorni dalla fine dello stage effettuato da noi del III cucina B, presso la scuola di alta cucina di Villa Redenta, ma la nostalgia è già forte! Nei cinque giorni ci siamo sentiti come in paradiso, si è realizzato un sogno e soprattutto abbiamo potuto vedere la cucina da un’ altra prospettiva, diversa da quella del nostro Istituto. Infatti, a scuola lavoriamo in un laboratorio dove prepariamo tutti i piatti che compongono un menù. Nella scuola di Villa Redenta, invece, c’è una diversa cucina per ogni portata, con postazioni determinate. Le attrezzature sono veramente da sogno, tutti insieme con compiti diversi abbiamo lavorato ad un unico piatto per l’intera giornata. L’unico difetto delle cucine è che… sono estremamente costose!
Lo chef Marco Lucentini, stretto collaboratore di Vissani, ed il suo aiutante Masa, giapponese, il primo giorno, 9 dicembre, ci hanno illustrato e spiegato le ricette che poi abbiamo realizzato nel corso della settimana. Dopo aver visitato tutta la struttura, ognuno si è provato e scelto la divisa di lavoro fornita dalla scuola di alta cucina, ma purtroppo… le abbiamo dovute restituire alla fine della settimana!!
Dal secondo giorno abbiamo cominciato a lavorare ai piatti.
Mercoledì: Linguine con pesto in salsa di ostriche. Giudizio? Sapore delicato.
Giovedì: Blini (cioè dei cannelloni fatti con l’impasto delle crepes) con patate e capesante. Giudizio? Così così.
Venerdì: Tortino di penne al tartufo su tartufo a lamelle e specchio di crema di lenticchie con gobbi. Giudizio? Ottimo.
Sabato: Tortino di tagliatelle con carote e zucchine. Giudizio? Niente male.Certo si può fare il diario giornaliero dell’esperienza, ma è impossibile descrivere le sensazioni e lo splendore di Villa Redenta che ci ha ospitato. Inoltre, Marco Lucentini ci ha sottolineato come dietro ad ogni piatto creato da Vissani c’è una finalità non solo gustativa ma anche visiva ed olfattiva, colori, profumi e sapori si fondono. L’unico rammarico è che non abbiamo potuto conoscere Gianfranco Vissani, anche se Marco è stato veramente un ottimo Virgilio nei gironi culinari!
Certo sarebbe stato bello proseguire l’esperienza, però è altrettanto necessario affrontare il mondo del lavoro con una preparazione a 360° non solo professionale e per arrivare ad alti livelli occorre anche una cultura che affonda le sue radici nelle conoscenze acquisite sui banchi di scuola.Spaho Fabjan e Tocchio Tamara
Saranno i nostri alunni delle classi Terze Cucina, sezioni A e B, ad accendere i fornelli della International Culinary Academy di Gianfranco Vissani. Dopo l’inaugurazione ufficiale del 19 settembre scorso, inizia infatti a Villa Redenta l’attività della Scuola di Alta Cucina, con i nostri alunni che avranno il privilegio di effettuare uno stage di grande qualità e prestigio.
L’appuntamento è per le 8 e 15 di martedì 9 dicembre, quando gli alunni della classe Terza Cucina, sezione B, accompagnati da Mirco Caroli e Antonietta Staderini, docenti di Laboratorio di Cucina, saranno affidati a due chef della Brigata Vissani, che, fino a sabato, li condurranno a scoprire i segreti della “Pasta”.
Nella settimana successiva, da lunedì 15 a venerdì 19, sarà la volta della classe Terza Cucina, sezione A, accompagnata dalla prof.ssa Stefania Chiocci. Il blocco tematico di questa seconda settimana sarà dedicato ai piatti di “Carne”.
Il tutto nelle modernissime cucine di cui è dotata la International Culinary Academy e nella splendida cornice ambientale ed artistica di Villa Redenta.
Nelle foto:
-La sala centrale del primo piano, con la pavimentazione impreziosita da un mosaico romano, posto in situ nei primissimi anni del sec.XIX. “Le tessere di pietra bianca, porfido rosso e marmo nero, sono connesse in un gioco di losanghe, quadrati, triangoli e cerchi… Fiori a sei petali bianchi inscritti in dischi di marmo nero, rettangoli e quadrati con losanghe ed elementi ovali inclusi, si alternano lungo tutta la fascia perimetrale… Il grande quadrato centrale, piuttosto elaborato, presenta una serie di nove losanghe disposte a formare un motivo stellare…”
– La sala canoviana (veduta parziale) al secondo piano, decorata a tempera, alternata a bassorilievi in gesso.
Da: GIOVANNA SILVESTRI, Villa Redenta. Genesi, arte, documentazione relativa all’acquisizione alla mano pubblica della residenza spoletina, Associazione Amici di Spoleto, 2008.