Le ricette di Luglio

LUGLIO: Mojto, Caipirinha e Caipiroska. Sono tre cocktails particolarmente adatti all’estate e al mese di Luglio appena iniziato. Nelle schede che seguono (a cura del prof. Luca Landolfo) la storia dei cocktails e la ricetta per prepararli.

COCKTAILS ESTIVI

Anche se sembrerà banale o ripetitivo, i drink più in voga per il periodo estivo rimangono sempre i “pestati”.
Si tratta di una categoria di drinks che hanno tutti in comune il fatto di essere preparati usando il pestello per “pestare” frutta, generalmente agrumi ed in particolare lime. Una volta tagliato, il frutto viene messo nel bicchiere con 2 o 3 cucchiaini di zucchero, schiacciato, aggiunto del ghiaccio a scaglie, un distillato (che è il caratterizzante del drink), ed in alcuni casi un aromatizzante e completato con soda water (acqua fortemente addizionata con anidride carbonica, sale e carbonato di sodio), o seltz (acqua fortemente addizionata con anidride carbonica).
I drink più conosciuti in assoluto sono Mojito, Caipirinha e Caipiroska.
Vediamoli nel dettaglio.

MOJITO

Nasce a Cuba, nella capitale, L’Havana, e precisamente in uno dei due locali preferiti da Ernest Hemingway: la Bodeguita del Medio. Locale storicissimo, localizzato nella Habana Vieja, al n° 207 di Calle Empedrado, la ‘Bodeguita del Medio’ era anche il locale preferito di molti attori famosi, come Marlene Dietrich, Errol Flynn e Gary Cooper. Le pareti del locale hanno le foto a testimoniare il passaggio di questi artisti, rendendo ancora più suggestiva l’atmosfera che si viene a creare.
La ricetta: il succo di 1/3 di un lime circa, 2 cucchiaini di zucchero di canna bianco, 4 o 5 foglie di menta (in realtà andrebbe usata la “yerba buena”, che è comunque un tipo di menta), 4 cl di rum bianco, soda water e ghiaccio tritato.
La preparazione: si usa un bicchiere capiente, tipo tumbler grande o rock; si mette il succo di lime e lo zucchero nel bicchiere e si aggiunge la menta, (le foglie o dei germogli), che vanno schiacciati, ma molto delicatamente, per evitare che si sfilaccino ed anneriscano, dando un pessimo aspetto visivo. Si aggiunge il ghiaccio tritato fino a colmare il bicchiere (non grattugiato, ma spezzato a grosse scaglie), il rum bianco (4 cl), e si completa con la soda water. Un rametto di menta a decorazione finale completa il drink.
Da questa ricetta base, nascono tutte le varianti al Mojito, alcune molto apprezzate e richieste. Una variante consiste nel miscelare 2 tipi di rum, uno bianco ed uno scuro; variando e cambiando poi gli altri ingredienti come la base alcolica (il rum), e aggiungendo altri frutti pestati come le more, si ottengono le diverse versioni del Mojito: Black Mojito; Mojito Fidel, con birra chiara; con vodka; con sakè; con aromatizzanti come sciroppi alla pesca, banana, fragola, limone, melone, ribes, con foglie di basilico…
Molto spesso il Mojito viene preparato pestando il lime con lo zucchero e la menta, ma è una variante che viene poco apprezzata dagli amanti del drink.

CAIPIRINHA

Gli ingredienti per la preparazione della Caipirinha sono lime, zucchero di canna, Cachaca e ghiaccio tritato. L’origine di questo drink, come gli ingredienti ci dicono, è brasiliano. In effetti, la Cachaca, chiamata anche Pinga, è il distillato nazionale del Brasile (prodotto da circa 4000 aziende); la materia prima per la sua produzione è la canna da zucchero. Il processo produttivo avviene tramite la fermentazione, con specifici lieviti, del succo della canna da zucchero, al termine della quale si avvierà la distillazione.
La storia di questo distillato nasce nelle piantagioni, dove gli schiavi lo usavano per ritemprare il corpo, e soprattutto lo spirito, dalle fatiche di durissime in estenuanti giornate di lavoro. Nel corso del tempo si è diffusa fino ad essere usata nei brindisi ufficiali. La grande estensione del paese ha reso la bevanda personalizzata in base al luogo in cui viene prodotta e consumata. Un censimento sui nomi dati al distillato porta ad avere oltre duecento appellativi dati alla Cachaca.

Produzione della Caipirinha: è un drink rinfrescante, va bene sia nel tardo pomeriggio che dopo cena. Si prepara mettendo mezzo lime tagliato in pezzi nel bicchiere con 2 cucchiaini di zucchero (preferibilmente di canna bianco); quindi occorre pestare (e ruotare contemporaneamente) con un pestello il lime in modo da estrarre il succo dalla polpa e l’olio dalla buccia, senza eccedere per evitare una eccessiva estrazione degli oli che darebbero un retrogusto molto amaro; si aggiunge del ghiaccio a scaglie (non grattugiato) fino a colmare il bicchiere e la Cachaca (5 cl); una bella mescolatina e 2 cannucce renderanno perfetto il nostro drink.
Ovviamente anche qui troviamo i ‘grandi interpreti’ che personalizzano il drink.
Una versione della Caipirinha che si può senz’altro apprezzare è quella preparata con il frullatore, dove vi si versa abbondante ghiaccio, il lime a pezzetti, lo zucchero e la Cachaca, facendo girare alla massima velocità per una manciata di secondi… risultato strabiliante!!!

 

CAIPIROSKA

La Caipiroska può considerarsi la versione europea della Caipirinha. Gli ingredienti della Caipiroska sono molto semplici: mezzo lime tagliato a pezzi, 2 o 3 cucchiaini di zucchero di canna bianco, ghiaccio tritato e 5 cl di vodka. Si prepara direttamente nel bicchiere, mettendo il lime con lo zucchero ed usando un pestello a schiacciare bene il frutto con lo zucchero, per estrarre il succo e gli oli dalla buccia; aggiungere il ghiaccio fino a riempire il bicchiere ed infine la vodka. Si mescola ed il drink, con l’aggiunta di 2 cannucce, è pronto.
(Quando si pesta un agrume, occorre ruotare e premere contemporaneamente il pestello per evitare che lo zucchero rimanga attaccato al fondo del bicchiere…)
Le varianti che possiamo inserire in questo cocktail sono quasi infinite. Sicuramente con la quasi totalità di frutta fresca da aggiungere al lime, che, pestato insieme con delle fragole (ed una goccia di sciroppo di fragola, mettendo meno zucchero di canna), ci dà la Caipiroska alla fragola; lo stesso risultato lo possiamo ottenere col kiwi (attenzione allo stato di maturazione e a non schiacciare troppo il frutto, per evitare un aspetto estetico poco gradevole… va bene anche non schiacciarlo e metterlo in piccoli pezzi, lasciandolo macerare con della vodka e aggiungendo sempre dello sciroppo di kiwi…); anche il frutto della passione è indicato.
Un’altra variante molto apprezzabile è la camparissima, usando al posto della vodka del bitter Campari… un favoloso drink.

Prof. Luca Landolfo

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