Se venissimo invitati o se, per professione, fossimo chiamati a lavorare per allestire una cena a Corte o in Ambasciata che cosa dovremmo fare? A questo dilemma, non certo quotidiano per i più, ha dato alcune risposte il Ministro della Seta nella giornata intensa, del 12 ottobre all’Ipssart ‘ G. De Carolis’, che ha visto il coinvolgimento, su più fronti, dei ragazzi dell’Istituto. Alle 11,00 la Conferenza sul Cerimoniale, poi, il pranzo ed, infine, la degustazione pomeridiana. La locandina della III edizione del Festival della Diplomazia, tratta dal ‘Gattopardo’ di Luchino Visconti, riassume un po’ il clima della giornata tra la tradizione dell’alta formalità dei pranzi ufficiali e la quotidianità dei giovani d’oggi. All’inizio, il Ministro Della Seta, prima come diplomatico in Messico, Argentina e Cina ed ora come capo dell’ufficio I del Cerimoniale della Repubblica, ha fornito notizie interessanti su come affrontare nel miglior modo possibile un cerimoniale di alto livello. Partendo proprio dalla definizione di cerimoniale, ossia di quell’insieme di regole e consuetudini da applicare durante le cerimonie, sia pubbliche che private. Il servizio cerimoniale nazionale si occupa di eventi ufficiali a cui partecipa il Presidente della Repubblica e cura gli incontri e gli impegni del Presidente del Consiglio. Inoltre, il Ministro ha fatto una vera e propria lezione su ciò che si deve fare durante un convivio, ossia quali sono le regole da seguire per un invito. “Un convivio – ha spiegato il Ministro Della Seta – deve essere utile e memorabile e, affinchè ciò avvenga, è necessario inviare un invito idoneo, dove la colazione corrisponde al nostro pranzo e il pranzo alla cena, così come fondamentali sono le presentazioni. Di solito – ha continuato Marco della Seta – si presenta la persona meno importante a quella più importante, la più giovane alla meno giovane, la donna all’uomo”. Ovviamente, ci sono delle regole da seguire anche per la disposizione dei posti, infatti, in Italia è più utilizzata la modalità della scuola francese, con nei posti centrali coloro che invitano, ma potrebbe essere utilizzata anche la modalità anglosassone, più informale, con chi invita a capotavola per non isolare gli ospiti che potrebbero non comunicare tra loro. Poi si è passati al tableau, all’allestimento, al servizio, al brindisi ed, infine, al commiato, ossia al caffè che si prende dopo la cena, in piedi, in un’altra stanza, così che poi gli invitati possono cominciare ad andare via.
Alla Conferenza, è seguito il pranzo e il Ministro ha ‘promosso il cerimoniale’ predisposto dall’Istituto. I ragazzi addetti al ricevimento, alla cucina e al servizio in sala hanno ricevuto apprezzamenti e sono stati all’altezza della situazione, così come hanno dimostrato professionalità i ragazzi che nel pomeriggio erano impegnati nella degustazione al Caio Melisso…. Chissà che questo incontro, per qualche studente spoletino, non possa aprire le porte di qualche prestigioso Palazzo …. (con la collaborazione di Simona Del Bello)