di Beatrice Emili.
La mafia e l’illegalità fanno ancora parte del dibattito pubblico e,soprattutto, interessano i giovani?
Viviamo in un’epoca in cui le notizie si bruciano velocemente e in cui i mass-media, la stampa e i dibattiti pubblici parlano soprattutto di immigrazione, droga, atti di violenza, molto poco di mafia, tanto che la percezione che se ne ha è di un fenomeno quasi debellato. Invece, niente di più falso, la mafia, che trascina con sé mille forme di illegalità, è viva e vegeta, anzi, più estesa che mai, e, sorpresa, interessa molto ai giovani studenti.
Tutto ciò si è potuto constatare giovedì 21 febbraio, giorno in cui all’Istituto Alberghiero si è tenuto il convegno “Cultura della legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi”, reso possibile grazie all’infaticabile zelo di un ex alunno dell’Istituto, Daniele Zugarini, ora studente di Giurisprudenza all’ateneo perugino e molto impegnato dal punto di vista politico e civile, il quale ha messo insieme relatori di altissimo profilo professionale ed istituzionale. Si tratta del dr. Fausto Cardella, dr. Franco Roberti, dott.ssa Elisabetta Proietti , gen. Giuseppe Governale: magistrati, alte cariche dell’Antimafia e della DIA, la referente per Spoleto dell’associazione Libera, i cui curricula sono stati ampiamente esposti nell’articolo di Paolo Ciri . La preparazione del convegno ha richiesto alcune settimane ed è stata curata dalla prof.ssa Franca Gallo, in costante contatto con Daniele Zugarini; vista l’importanza del tema trattato, per partecipare sono stati scelti pochi studenti di alcune classi, su base volontaria e in base ad un loro, reale interesse, in tutto circa 100. La nostra Dirigente, prof.ssa Fiorella Sagrestani, ha aperto i lavori, è intervenuto per un saluto il sindaco della città, dr. Umberto de Augustinis; Daniele Zugarini ha presentato brevemente i relatori e ha coordinato gli interventi. Il primo è stato quello del dr. Cardella, attuale Procuratore Generale della Repubblica di Perugia, il quale racconta di aver incontrato per la prima volta al mafia come giovanissimo magistrato nella nativa Sicilia. Sottolinea come il negazionismo del fenomeno mafioso, radicato in certi ambienti, sia falso e pericoloso, e come esso tende ad espandersi; dell’Umbria afferma che è una regione ancora fortunata, con un forte senso civico dei suoi abitanti, ma anche a rischio infiltrazione. L’intervento della dott.ssa Proietti, rappresentante di Libera, è volto a far conoscere l’associazione come un’antimafia sociale e a spronare i giovani a seguire le tante attività che essa mette in campo per contrastare e prevenire i fenomeni mafiosi. Il dr. Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo si chiede perché la mafia non sia stata ancora vinta; illustra le cause del radicamento del fenomeno e della facilità con cui si moltiplica; conclude con un segnale di ottimismo e preconizza che per estirpare l’illegalità mafiosa occorrono soprattutto 2 mezzi: l’aggressione ai patrimoni illeciti e la cooperazione internazionale. Infine, conclude l’appassionante intervento del gen. Governale, il quale mette l’accento sulla pervasività del fenomeno mafioso, soprattutto dove regnano l’ignoranza e la mancanza di cultura; esemplifica alcune sue argomentazioni con brevi video riguardanti un’intervista di Enzo Biagi al boss Luciano Liggio, definito “il più grande criminale che la storia dell’uomo conosca” e alcune immagini dal film “Il padrino II”. Quindi esorta i giovani a combattere con la cultura e a studiare la storia, rammaricandosi che di solito i programmi scolastici si fermano alla prima guerra mondiale. Finito il suo intervento, dalla sala parte un’ovazione e seguono domande da parte dei ragazzi, talmente tante che non c’è tempo di soddisfarle tutte. Infatti è l’una e trenta; tutte le classi stanno per uscire dalla scuola e inizia il pranzo che le classi III C, III E Cucina e IV C Sala bar hanno approntato per così illustri ospiti, unitamente al servizio di accoglienza delle classi III A e B Accoglienza Turistica, coordinati dai professori: Mirco Caroli, Roberta Testaguzza, Andrea Martoglio e Simonluca Antimiani. L’evento del 21 febbraio rientra nel percorso di Cittadinanza e Costituzione, le cui competenze sono ora richieste agli studenti medi e superiori, ma, oltre a ciò, ha rappresentato un momento di formazione per allievi e insegnanti attraverso l’incontro con personalità di altissimo valore etico ed istituzionale del nostro Paese; ne possiamo ricavare l’insegnamento che la mafia ci ruba il futuro, quindi la legalità è un tesoro prezioso che noi dobbiamo conservare rimanendo impermeabili al malaffare, attraverso la cultura, il sapere, la scuola. La legalità deve rimanere “cosa nostra”.
Convegno all’Alberghiero: “Cultura della Legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi.”