Il Tartufo a Congresso

“Black” come il tartufo nero pregiato, “White” come il tartufo bianco d’Alba o d’Acqualagna, “Violet” come le orchidee spontanee della Valcastoriana di Preci, ovvero sale nera, bianca e viola per ospitare i congressisti di “Tuber 2008” nelle pause dei coffee-break e del lunch. E naturalmente la grande sala congressuale del Chiostro di S. Nicolò, dove  dal 25 al 28 novembre i 250 congressisti convenuti da 25 diversi paesi del mondo riferiscono sugli esiti delle loro ricerche che investono l’intera filiera del tartufo, a cominciare dal mondo della scienza, con le comunicazioni dei ricercatori che hanno tagliato, sminuzzato, centrifugato i tartufi in laboratori diversi da quelli di cucina, per studiarne il genoma e le modalità di riproduzione.

Questo Terzo Congresso Internazionale, così importante per la città di Spoleto, offre anche ai nostri alunni l’opportunità di effettuare uno stage che li fa entrare nel vivo  della gestione di un grande evento.

Allieve ed allievi del Corso Turistico, inseriti nel settore della segreteria, sono stati incaricati della consegna delle cuffie per la traduzione simultanea e subito si sono dovuti cimentare con le lingue straniere, non solo l’inglese  e il francese, ma anche il tedesco, lo spagnolo e l’arabo. In quest’ultimo caso ha provveduto ottimamente Maha Zayed, alunna diciassettenne del Terzo Turistico, da diciassette anni in Italia, ma con la passione per le lingue straniere, e in particolare per l’arabo.

All’accoglienza invece gli alunni del Corso Ricevimento, dislocati agli ingressi dei diversi spazi, dalla lounge hall, alla sala relax, dagli stand dell’area istituzionale agli spazi espositivi con le piante tartufigene, fino alla mostra fotografica dedicata alle orchidee.

Alla ristorazione gli allievi del Terzo Sala, dislocati nella grande sala “Black” al piano terra per il coffee- break e distribuiti, al momento del lunch, nelle sale “Black”, “White” e “Violet”,  dove i congressisti si recano, guidati dal colore nero, bianco o viola del proprio pass.

Alle attività di stage svolte  al Chiostro di S. Nicolò si è aggiunta anche quella presso il Palazzo Leti- Sansi, dove i nostri alunni hanno effettuato il servizio in occasione della cena di gala per circa trecento invitati. Molto elegante l’allestimento, con le tovaglie in giallo e il centro tavola tra l’autunnale ed il natalizio. Nel menu: Lombetto con misticanza del Pinturicchio, Guazzetto di ceci e castagne, Chicche di zafferano con fondutina al tartufo, Filetto di maiale tartufato con contorno di stagione, Semifreddo delicato di marroni con salsa di cioccolato e liquore di tartufo. Vini Trebbiano spoletino IGT e Sagrantino di Montefalco DOCG della Cantina Novelli; tartufi offerti da Urbani tartufi.

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Le piante tartufigene

I tartufi sono corpi fruttiferi di funghi sotterranei del genere Tuber che in natura si sviluppano spontaneamente in particolari ambienti, in associazione, o simbiosi micorrizica (dal greco Mico=fungo e Riza=radice), con determinate piante forestali, quali carpini, cedri, noccioli, pini, pioppi, querce, salici e tigli.

Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche è possibile allevare piante inoculate artificialmente (micorizzate) con varie specie di Tuber per ottenere, su terreni adatti alla pianta e al tartufo, la produzione di carpofori identici a quelli spontanei in natura.

I principali tartufi (in ordine decrescente per valore commerciale)

Tuber magnatum Pico. Tartufo bianco d’Alba o tartufo bianco d’Acqualagna. Ha scorza liscia, di colore giallo chiaro o tendente al verdastro, polpa da marrone a nocciola più o meno tenue, talvolta sfumata di rosso vivo. Emana un tipico e gradevole profumo intenso. Matura da settembre a fine dicembre.

Tuber melanosporum Vittadini. Tartufo nero pregiato di Norcia o Spoleto. Ha scorza rugosa bruno-scura con verruche minute. Polpa nero-violacea a maturazione con venature bianche e sottili che divengono un po’ rosseggianti all’aria e nere con la cottura. Emana un tipico profumo, molto gradevole. Matura da metà novembre a metà marzo.

Tuber brumale. Tartufo moscato. Ha scorza rugosa e facilmente distaccabile, nera con verruche minute, polpa scura con larghe venature bianche. La sua grandezza non è mai superiore ad un uovo di gallina. Emana un particolare forte profumo ed ha un sapore piccante. Matura da febbraio a marzo.

Tuber uncinatum. Tartufo uncinato. Ha scorza grossolanamente verrucosa, di colore nero, con verruche bianche piramidate, polpa di color cioccolato con venature nocciola chiaro, ramificate. Emana un tipico profumo delicato e gradevole. Matura da ottobre a gennaio.

Tuber aestivum Vittadini. Tartufo scorzone estivo. Ha peridio e scorza grossolanamente verrucosa di colore grigio scuro o nero, con verruche grandi, piramidate. Gleba dal giallastro al bronzo, con venature chiare. Emana un debole profumo. È generalmente caratterizzato da carpofori di media e grossa dimensione. Matura da giugno a ottobre.

Tuber albidum Pico. Tartufo bianchetto o marzuolo. Ha scorza liscia di colore beige tendente al fulvo, polpa chiara con riflessi fulvo-violacei e venature di colore beige ramose- circolari. Emana un profumo agliaceo. Matura da gennaio a metà aprile.

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